La viscosità è probabilmente la caratteristica fisica che più interessa gli oli lubrificanti. Essa indica la capacità di un olio a scorrere: più esso e “spesso” o “ha corpo”, maggiore sarà la sua viscosità e maggiore la resistenza che presenta a scorrere. Tale caratteristica è importante anche perché la meccanica per cui si stabilisce la pellicola lubrificante fra perno e cuscinetto dipende in gran parte dalla viscosità.
Per valutare la viscosità di un olio si utilizzano degli apparecchi denominati viscosimetri. Sono tutti basati sullo stesso principio: misurare il tempo necessario perché una determinata quantità di olio, ad una data temperatura, passi sotto la spinta della gravità, attraverso un foro calibrato. Più è elevata la viscosità dell’olio, maggiore sarà il tempo necessario perché questo passi attraverso il foro.
E’ sempre necessario misurare con precisione la temperatura dell’olio in esame, infatti, per tutti i prodotti petroliferi, la viscosità aumenta al diminuire della temperatura e decresce all’aumentare di questa. Per questo motivo qualunque determinazione della viscosità deve sempre essere accompagnata dalla temperatura a cui è stata misurata; senza di questa, una indicazione di viscosità non ha alcun valore.
La viscosità cinematica misura il tempo di efflusso di un determinato volume di olio contenuto in un viscosimetro di vetro, attraverso un tubo capillare calibrato a temperatura accuratamente controllata (generalmente a 100°F, 210°F e, nel sistema ISO, a 40°C). la viscosità cinematica è calcolata in unità chiamate centistokes.