Quando un olio lubrificante è miscelato (emulsionato) con l’acqua normalmente tende a separarsi rapidamente non appena l’emulsione è lasciata in riposo. Per emulsione, infatti, si intende la sospensione di minutissime gocce di un liquido in un altro.
L’emulsione oltre ad essere favorita dall’agitazione può essere favorita dalla presenza di alcune sostanze contaminanti o anche di sostanze appositamente aggiunte all’olio che contrastano la naturale tendenza dell’olio a separarsi dall’acqua e che possono portare anche alla formazione di emulsioni stabili.
Per alcuni scopi è infatti desiderabile che un olio formi una emulsione stabile con l’acqua, è questo il caso dei fluidi per taglio metalli che richiedono buone caratteristiche di emulsionabilità ottenute con l’aggiunta di speciali sostanze emulsionanti.
Per altri scopi, invece, è importante che l’olio si separi rapidamente e completamente dall’acqua come nel caso di infiltrazione di vapore o di acqua nel sistema di lubrificazione.
Per determinare la quantità di un olio nei riguardi di questa caratteristica esistono due metodi: ASTM D 1401 usato particolarmente per oli turbina ma che può essere adoperato anche per oli più viscosi cambiando la temperatura di prova da 130°F (54.4°C) a 180°F (82.2°C) e per oli sintetici; e ASTM D 2711 usato per oli lubrificanti inibiti per l’ossidazione e la ruggine e altri oli compresi quelli EP (estreme pressioni) i quali però richiedono alcune modifiche nella procedura di prova.
Tutti e due i metodi si basano sulla miscelazione di oli ed acqua che vengono agitati a temperatura costante e sulla misura delle quantità di olio e di acqua che si separano.