Un gas può essere in soluzione in un liquido, ma può anche esservi trattenuto sotto forma di bollicine. Queste bolle, raggiunta la superficie libera, vi formano uno strato più o meno spesso di “schiuma”. Nel campo della lubrificazione, nei sistemi a circolazione o a sbattimento, la formazione di schiuma nell’olio è un inconveniente abbastanza grave.
La formazione di schiuma è favorita dall’agitazione dell’olio e da sostanze inquinanti ed avviene più facilmente negli oli viscosi che in quelli fluidi. Per combattere questo fenomeno si includono negli oli per applicazioni impegnative speciali additivi antischiuma.
In laboratorio, poi, si esegue una prova sul comportamento degli oli in funzione della possibile formazione di schiuma in esercizio.
Nel campione d’olio, alla temperatura di 75°F (25°C), viene insufflata una corrente costante d’aria per 5 minuti; si misura poi il volume di schiuma subito dopo l’insufflamento d’aria e dopo un riposo di 10 minuti. Il primo dato serve a valutare la “tendenza” alla formazione di schiuma, il secondo invece alla “stabilità” della schiuma.
Su un secondo campione di olio, si effettuano analoghe misurazioni, prima a 200°F (93°C) e poi a 75°F, per poter valutare l’influenza del riscaldamento sulle caratteristiche antischiuma dell’olio.