Il contenuto in ceneri di un olio lubrificante è in relazione alla quantità delle sostanze incombustibili presenti in esso; un olio minerale puro non ha praticamente ceneri, ma parecchi lubrificanti contengono in soluzione additivi metallici capaci di lasciare delle ceneri anche in quantità notevole.
Gli oli usati possono poi contenere parecchie sostanze che non bruciano come polvere o particelle provenienti dall’usura delle parti metalliche. La percentuale di8 ceneri che resta dopo che l’olio è stato bruciato completamente può così dare l’indicazione della quantità di additivo a base metallica contenuto nell’olio stesso o della presenza di sostanze inquinanti non combustibili.
Il valore del tenore di ceneri deve essere così generalmente messo in relazione con il tipo di olio, con le sue condizioni e con il tipo di prova con cui si determina il contenuto in ceneri. Il metodo più semplice per eseguire questa determinazione consiste nel bruciare completamente un campione di peso noto.
Il peso del residuo, trasformato in percentuale del peso totale, dà il valore delle ceneri; questo saggio è descritto dell’ASTM sotto il numero D 482.
In molti casi, tuttavia, si preferisce usare l’ASTM D 374 che dà invece le ceneri solfatate. In questo caso l’olio viene bruciato in determinate e precise condizioni. Il residuo che si ricava viene poi trattato con acido solforico per ossidare completamente tutti i prodotti presenti; in questo trattamento dà una maggiore uniformità ai risultati rendendoli così anche più significativi.